Corpi liberi intra articolari in esito a lussazione traumatica dell’anca
Le lussazioni traumatiche dell’anca sono traumi ad alta energia e presentano un potenziale elevato rischio danni degenerativi a medio-lungo termine.
La qualità dei risultati dipendono ovviamente dal tipo di trauma e dall’energia del trauma, dal timing nell’eseguire la riduzione e dalla presenza o meno di corpi liberi ossei o osteocondrali in articolazione a riduzione avvenuta.
La presenza di corpi liberi intra articolari in esito a lussazione traumatica dell’anca può portare ad una degenerazione precoce dell’articolazione.
Molte lussazioni semplici sono spesso in realtà fratture lussazioni ed i frammenti ossei di piccole dimensioni possono non essere notati agli esami radiografici. Una immagine radiografica che mostri la testa del femore non fisiologicamente centrata nell’acetabolo può indicare la presenza di corpi mobili. Questi frammenti possono rimanere intrappolati all’interno dell’articolazione dopo la manovra di riduzione.

Il sospetto della presenza di corpi mobili in articolazione deve necessariamente portare all’esecuzione di un esame TAC
Secondo alcuni studi in circa il 10% delle riduzioni incruente delle lussazioni di anca si ha la presenza di corpi mobili ossei o osteocondrali e questi in circa il 50% dei casi sono di origine acetabolare, in un 40% di origine della testa del femore e in un 10% dei casi provenienti da entrambi i versanti. Secondo altri autori il rischio di avere frammenti osteocondrali intra articolari dopo riduzione della lussazione è del 90%.
Trattamento
Una volta diagnosticata la presenza di corpi mobili in articolazione il trattamento deve essere la rimozione. La rimozione deve essere eseguita il prima possibile e più tempo si attende maggiori sono i rischi di danno cartilagine sia della testa che dell’acetabolo. I rischi di danno ovviamente aumentano nei casi in cui non venga eseguita una corretta diagnosi di presenza di corpi mobili intra articolari e venga concesso il carico al paziente. Questa situazione porta la testa del femore a comprimere il frammento sulla cartilagine acetabolare e come conseguenza si genera una lesione a “stampo” su entrambi i versanti articolari.
La tecnica ancora più utilizzata è rappresentata della lussazione chirurgica della testa del femore. Ovviamente questo trattamento a cielo aperto è molto invasivo e va ad arrecare un “insulto chirurgico” ad una articolazione che ha già subito un forte trauma.
Da alcuni anni, in centri specializzati nel trattamento mini invasivo delle patologie dell’anca la rimozione di questi corpi mobili può essere eseguita in artroscopia. Il trattaemento artroscopico non prevede la lussazione dell’articolazione e riduce notevolmente il trauma chirurgico.
La nostra equipe esegue la rimozione dei corpi mobili ossei e osteocondrali endoarticolari per via artroscopica (clicca qui per accedere alla sezione sull’artroscopia d’anca). L’intervento prevede l’esecuzione di 2 o 3 piccole incisioni di pochi millimetri attraverso le quali verranno introdotti gli strumenti di lavoro. Dai medesimi accessi verranno rimossi i corpi mobili.
Rimozione artroscopica mini invasiva di frammenti ostro condrali in esito a lussazione traumatica dell’anca
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