Alla fine degli anni 70, si iniziò ad ipotizzare un ruolo del labbro acetabolare come causa di dolore all’anca in presenza di esami radiografici normali. Il labbro acetabolare è una importante struttura fibrocartilaginea a sezione triangolare che, similmente ad una guarnizione, circonda la cavità acetabolare. Nel 30 % circa dei casi può presentare una morfologia tondeggiante o piatta o essere del tutto assente.
Visione artroscopica del labbro
A: Labbro triangolare
B: Labbro tondeggiante
C: Labbro piatto
D: Labbro assente
La sua porzione periferica riceve una microvascolarizzazione dalla capsula articolare adiacente. La funzione del labbro è di contribuire alla stabilità articolare aumentando del 22% la superficie articolare e del 33% il volume della cavità cotiloidea.
Inoltre agendo da guarnizione distribuisce il liquido sinoviale sulla superficie cartilaginea della testa femorale durante il movimento. Per facilità può essere paragonata ai menischi nella articolazione del ginocchio o al cercine glenoideo nella articolazione della spalla. Il labbro acetabolare inoltre, come i menischi, è dotato di una propria innervazione e quindi, quando viene lesionato, porta alla comparsa di dolore e di versamento articolare. Ancora, similmente al menisco, vi è, per il labbro acetabolare una scarsissima se non totale assenza di guarigione spontanea.
La sintomatologia
La mancanza di guarigione spontanea è stata spiegata con la localizzazione nella porzione del lembo libero, e non della porzione periferica vascolarizzata, della maggior parte delle rotture labrali. Clinicamente le rotture del labbro si presentano con dolore e talora anche con sintomi meccanici come uno scatto articolare. Nel 50% dei casi l’insorgenza dei sintomi è insidiosa e progressiva, nel 30 % conseguente al un trauma minore e solo nel 10 % dei pazienti dopo trauma maggiore. Il dolore è prevalentemente localizzato nella regione inguinale (92%), molto spesso correlato alla attività fisica (91%). Frequente il dolore notturno ( 71% ). Il dolore alla intrarotazione in flessione, cosiddetto “impingement sign”, è positivo nel 95% dei pazienti e circa il 40% dei pazienti riporta saltuari episodi di zoppia di fuga. Più raramente il paziente accusa episodi di vero e proprio blocco articolare.
Lesione periferica
Lesione radiale
La diagnosi
La diagnosi di rottura del labbro acetabolare è possibile con un esame clinico attento e talora con l’ausilio di una risonanza magnetica con mezzo di contrasto.
Rx proiezione A-P : calcificazione del labbro acetabolare
A: Artro RMN mostra una lesione del labbro acetabolare
B: Artro RMN mostra una disgiunzione condro labbrale
Rimane comunque una diagnosi difficile tanto che l’intervallo medio tra l’insorgenza dei sintomi e l’intervento di artroscopia è stato calcolato in un recente studio in 21 mesi con una media di 3,3 consulti medici prima di giungere alla decisione di eseguire l’artroscopia. E’ interessante notare come nel 17% dei casi ai pazienti, era stata fatta un altro tipo diagnosi che non interessava l’articolazione dell’anca e proposta una diversa terapia chirurgica.
Localizzazione e classificazione delle lesioni
La localizzazione della lesione del labbro acetabolae è per la maggior parte nel quadrante acetabolare anteriore. In circa il 75% dei casi, in associazione alla lesione del labbro acetabolare, si riscontra anche la presenza di danno cartilagineo nello stesso quadrante acetabolare. Infatti, anche per le lesioni condrali, la sede più frequente è risultata quella anteriore. Esistono diverse possibili spiegazioni per giustificare la maggiore frequenza delle lesioni cartilaginee e labbrali nel quadrante anteriore. La prima è che questa zona dell’acetabolo sia meccanicamente più debole e quindi più sensibile ad un danno precoce. La seconda, ed oggi più accreditata ipotesi, è che esista con frequenza un incremento delle sollecitazioni meccaniche di questa regione anatomica dovute al cosiddetto impingment femoro-acetabolare. E’ quindi possibile che la porzione anteriore del labbro e la giunzione labbro-cartilaginea siano sollecitate eccessivamente durante i movimenti di torsione e di flessione. Questo spiegherebbe la correlazione riscontrata tra questo tipo di lesione ed attività sportive che contemplano ripetuti movimenti di torsione come il ballo, il calcio, la pallacanestro e le arti marziali. Si viene quindi a creare una sovrapposizione tra le patologie del labbro acetabolare, cartilaginee e da impingment femoro acetabolare che interessano la regione anteriore dell’articolazione dell’anca.
Le lesioni del labbro possono essere classificate seguendo la classificazione descritta da Czerny e collaboratori. Questa classificazione distingue le lesioni traumatiche dalle degenerative e le lesioni del corpo del labbro dai distacchi condro labbrali.
Stadio 0 : Labbro acetabolare normale
Stadio I : Alterazione della struttura del labbro in assenza di lesioni
Stadio II : Lesione del labbro
Stadio III : Disgiunzione condro labbrale
Trattamento delle lesioni
Il trattamento delle lesioni del labbro per via artroscopica consiste nella rimozione della porzione lesa e fu proposto la prima volta da Ikeda, un chirurgo giapponese, nel 1988. Solo successivamente, alla metà degli anni 90, una serie di autori hanno confermato la effettiva fattibilità di questa tecnica chirurgica. Nel 2000 (Santori N, Villar RN: Acetabular labral tears: Result of arthroscopic partial limbectomy. Arthroscopy 16:11-15, 2000) ho pubblicato i risultati della regolarizzazione artroscopica del labbro acetabolare con oltre il 65 % di risultati positivi.
Negli ultimi anni la migliore comprensione di questa patologia, il miglioramento degli strumentari e le nuove tecniche chirurgiche artroscopiche hanno portato ad un sensibile miglioramento dei risultati del trattamento di questa patologia permettendo non solo di regolarizzare le lesioni del labbro acetabolare ma anca di eseguire suture nei casi in cui sia presente una disinserzione del labbro acetabolare.
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